lunedì 20 giugno 2011

Il Notturno in musica

Inizialmente nel 1700  il Notturno era una composizione eseguita all’aperto in occasione di festeggiamenti aristocratici o borghesi, destinata ad essere eseguita di notte e di prima mattina, senza nessuna allusione a particolari caratteristiche formali che contraddistinguesse questo brano. Fu Mozart il primo ad usare il termine Nachtstücke (Brani notturni) ed è celeberrima la sua Eine Kleine Nachtmusik (Piccola musica notturna) per quintetto d’archi K 525 (1787).
Col Romanticismo il titolo di Notturno identificò una composizione particolare, dal ritmo sostenuto e dalla melodia piana e cantabile, che si prefiggeva di evocare un’atmosfera rarefatta e sognante, ricca di una struggente malinconia, dove il mondo esterno, avvolto nell’oscurità o rischiarato da una luce crepuscolare, lasciava libero spazio agli stati d’animo più profondi.
Il suo ambiente naturale erano i salotti musicali e l’esecuzione era concepita per gli strumenti a tastiera, in continua evoluzione tecnico-musicale.
Benché i Notturni di Chopin siano i più amati dal pubblico e dagli interpreti e i più frequentemente eseguiti nelle sale da concerto, inventore del Notturno per pianoforte è il compositore e pianista irlandese John Field (1782-1837), autore di dodici di queste composizioni, dalle quali lo stesso  Chopin prese spunto per alcuni suoi Notturni.
Field  fu fervidamente apprezzato dai contemporanei (Spohr ne rammentava la capacità di creare atmosfere da sogno, e Glinka sosteneva che i suoni uscivano dalle sue dita «come perle sul velluto»), purtroppo in maniera non spiegabile avvenne rapidamente un progressivo offuscarsi della sua fama.
I Notturni di Chopin sono ventuno: diciotto furono pubblicati in vita, gli altri  furono pubblicati postumi, sulla base dei manoscritti lasciati dall’autore.
Se in John Field incontriamo atmosfere musicali tendenti al sentimentale, in Chopin l’impatto è drammatico, passionale, i suoi impulsi più intimi traboccano impetuosi, e la sua musica ne offre un’evocazione coinvolgente. I temi musicali sono contrastanti, troviamo accostate varie espressioni di stati d’animo (dolcezza, tenerezza, malinconia, sogni, drammaticità), arricchiti di abbellimenti che si fondono totalmente con la melodia. In Chopin trionfano il bel canto italiano e lo spirito polacco uniti indissolubilmente tra di loro.
Il Notturno op.9 n° 2  in Mib maggiore è uno dei più noti ed apprezzati, molto amato dallo stesso Chopin. E’ diviso in quattro sezioni non contrastanti tra di loro: presenta un’esposizione iniziale del tema, quindi una variazione dello stesso seguito da una modulazione in Sib maggiore, una seconda variazione, una nuova modulazione ed infine una coda finale. Chopin era solito suonarlo variandone il tema.

Maurizio Pollini (pianoforte)


Accenno molto rapidamente che il tema del notturno è largamente presente nella musica ottocentesca, dal Romanticismo fino all’Impressionismo, e si prolunga nella musica del Novecento. Notturni scrissero Schumann, Liszt, Debussy, Mahler, Faurè e molti altri (non è ovviamente possibile citare gli infiniti esempi di Notturno in musica [o di brani intitolati Sogno o simile] che si affollano nel Romanticismo).

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